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GROTTE DEL SOLE

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GROTTE DEL SOLE

Grotta del Sole: la storia

La società è stata fondata nel 1989, e i primi due anni sono stati dedicati alla definizione del progetto e alla costruzione della cantina. Nel settembre 1991 viene effettuata la prima vendemmia sperimentale di falanghina dei Campi Flegrei. Nel gennaio 1992 la società assume la denominazione Grotta del Sole e dà avvio al progetto.

Nella vendemmia 1992 vengono vinificate le uve di falangina e piedirosso dei campi flegrei, dell’Asprinio d’Aversa, del Gragnano, del Lettere e del Vesuvio.

Grotta del Sole contribuisce in maniera determinante prima al riconoscimento della denominazione di origine controllata per l’Asprinio di Aversa nel 1993 e, successivamente, a quello per i Campi Flegrei e della Penisola Sorrentina nel 1994. Nel febbraio 1994 vengono piantati i primi vigneti di Grotta del Sole nel Comune di Quarto e sulla collina di Cuma, nel comune di Pozzuoli.

La vendemmia 1997 vede nascere le riserve Coste di Cuma e Montegauro, mentre l’anno successivo vedono la luce il Quartodiluna e il Quartodisole.

Nasce nel 2000 la società Foglie di Amaltea S.r.l. che darà vita alla omonima azienda agricola sul lago d’Averno nei Campi Flegrei. Nel gennaio 2003 arrivano in azienda Attilio Pagli e Federico Curtaz. Nel 2005 si prende in fitto una delle più belle aziende agricole nel comune di Tufo, con un vigneto annesso di sette ettari per la produzione di Greco di Tufo e di Fiano di Avellino.

Si pianta nel 2006 il vigneto Foglie di Amaltea con la consulenza di Luigi Bonato e della società Evoluzione Ambiente. Nel 2007 si firmano i primi contratti di conduzione di vigneti di conferenti che decidono di trasferire a Grotta del Sole tutta la gestione; il vigneto a conduzione diretta arriva a 42 ettari.

La cantina

La cantina è stata costruita nel 1992, ma è già in profonda ristrutturazione per un rinnovo del reparto di vinificazione, di parte degli impianti e per la costruzione di una bottaia. E’ costituita da:

– un reparto di vinificazione e stoccaggio con serbatoi di acciaio inox termoregolati della capienza di hl 10.140 interamente in acciaio.

– un reparto di spumantizzazione con autoclavi termoregolate per una capienza di 1.320 hl, per la produzione di spumanti metodo charmat e di vini frizzanti.

– una cantina di elevazione con circa 100 barriques a temperatura controllata e umidità costante. Il passaggio in legno consente la cessione al vino di tutte quelle sostanze che, accanto alla microareazione costante tipica dell’ambiente di conservazione, determinano l’arricchimento del bouquet e il raggiungimento di una complessità aromatica e organolettica ideale.

– un reparto di affinamento in bottiglia, per un’ulteriore maturazione del vino, che completa il suo stato evolutivo arricchendosi di maggior finezza olfattiva e gustativa. In un locale appositamente preposto a questo ultimo decisivo passaggio, lasciamo le bottiglie per un periodo di alcuni mesi a seconda della tipologia del vino.